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Margherita yukicos: lo ovsyan come filosofia creativa

Margherita, in arte yukicos, è una ragazza di 23 anni originaria del Piemonte e laureanda in economia. Sin da piccola si appassiona subito ai film d’animazione giapponese, in particolare a quelli dello Studio Ghibli (film a cui ancora oggi è molto legata) con una particolare preferenza per “La città incantata”. Negli anni a venire, grazie anche alla nonna sarta, cresce anche la sua passione per la moda e i costumi. L’idea di poter vestire i panni di qualcun altro anche solo per un giorno era qualcosa che l’affascinava e la possibilità di creare da sola il proprio costume le permetteva di dare sfogo alla propria creatività. La sua passione per il cosplay nasce proprio da questo, dalla voglia di mettersi in gioco e dalla possibilità di impersonare alcuni dei suoi personaggi preferiti.

Il suo nickname è in realtà molto semplice, deriva dall’unione di due parole: yuki e cos, da qui yukicos. La parola “yuki” in giapponese, a seconda dei kanji utilizzati può voler significare neve o felicità mentre “cos” è semplicemente l’abbreviazione della parola cosplay.









Il suo primo cosplay (e anche quello che spererebbe di dimenticare) è stato quello di Kairi del videogioco di “Kingdom Hearts II” nel non troppo lontano 2018, portato alla fiera di Lucca comics and games. Il costume era stato creato dalla nonna due settimane prima della fiera, davvero poco somigliante all’originale, e la chiave era stata comprata l’anno prima alla fiera. Ancora oggi si domanda come qualcuno abbia avuto il coraggio di farsi una foto con lei!Da quel momento in poi la sua passione ha solo iniziato a crescere e le cose sono andate sempre migliorando: il cosplay portato l’anno seguente è stato Merida del film Ribelle – the brave. Per quell’occasione margherita ha creato da sola l’intero cosplay, l’abito è stato interamente cucito da lei e gli accessori sono stati tutti creati dalla famiglia sotto sue direttive e consigli.

Il costume a cui è più legata ci dice essere anche il suo ultimo costume realizzato, quello di Strawberry delle Mew Mew (uno dei suoi cartoni preferiti di quando era bambina). Tutte le parti del cosplay sono state create da lei: la parrucca è stata acconciata da lei, prima tagliata, arricciata e poi gli sono state cucite sopra le orecchie. La coda è stata creata con una stoffa di pelliccia, attaccata in vita con una cintura e tenuta su da un filo da pesca alla mano. Il costume è stato interamente cucito da lei nella sua cameretta, così come i guanti e gli stivali, mentre per quanto riguarda l’accessorio è stato creato in legno dal padre e successivamente dipinto. Il cosplay è stato portato in fiera ad Alessandria, dove ha riscosso un discreto successo e dove margherita ha potuto mettersi in gioco per la prima volta con set fotografici professionali, luci e faretti.

È quindi sottointeso che Margherita ami realizzare i propri cosplay da sola, senza acquistarli. La realizzazione del costume è anzi parte integrante del motivo per cui ha iniziato a fare cosplay. Ha iniziato a frequentare anche una scuola di Fashion Design in Alessandria per migliorare le sue capacità e poter continuare a realizzare costumi ancora più complessi, come il progetto per l’Alecomics del 2022: Violet Evergarden.

I cosplayer a cui Margherita si ispira sono coloro che realizzano costumi spettacolari o che sanno renderli al meglio entrando davvero nel personaggio o realizzando foto e set molto curati:

“…la prima cosplayer da cui ho preso ispirazione è francese e la si può trovare su Instagram col nome di “Nikitacosplay”. I suoi costumi sono davvero opere d’arte e la mia speranza è di poter arrivare un giorno a realizzare abiti a quel livello (tanto da aver comprato il suo libro!). un altro a cui sono molto legata, e che seguo fin da prima di iniziare cosplay è “ovsyan”, la cura al dettaglio che mette nella realizzazione di ogni cosplay e la qualità dei contenuti che porta sono da sempre per me ottima ispirazione”.

Margherita personalmente ama, quando può, costruirsi il proprio cosplay ma non ritiene che le persone che lo comprino siano peggiori di chi lo costruisce. Ritiene che non ci sia un modo giusto o migliore di fare cosplay, un buon cosplay dipende dalla qualità del costume, degli accessori, dall’interpretazione del personaggio e dalla cura che ci si mette nel crearlo o nel cercare gli abiti adatti.

Trova che con l’arrivo dei social e dello streaming il cosplay abbia avuto molte opportunità di crescere, così da permettere alle persone che svolgono questa passione seriamente e con impegno di trasformarla in un vero e proprio lavoro. Allo stesso tempo però pensa che i social abbiano portato al successo e alla visibilità persone per cui il cosplay è usato solo come un modo per “attirare più like e persone”, senza nessun tipo di passione, cura e impegno dietro al proprio lavoro. Tuttavia il cosplay per Margherita rimane un modo per mettersi alla prova, uscire dalla confort zone e migliorare le sue capacità in ciò che ama fare. Questa passione le ha anche dato finalmente la forza di intraprendere un percorso nella moda cosa che da sempre ha voluto fare ma non ne ha mai avuto il coraggio; gli apprezzamenti per i suoi costumi e i diversi complimenti ricevuti l’hanno portata a voler crescere e imparare a fare sempre meglio e questo l’ha portata ad iscriversi ad un corso in Fashion Design ad Alessandria, per poter trasformare ciò che oggi è una passione in un lavoro in futuro.

Il consiglio che vorrebbe dare a chi si approccia al cosplay, anche se lei stessa è entrata in questo mondo da poco tempo, è di non scoraggiarsi se i nostri primi cosplay ci sembrano troppo semplici o fatti male, ma anzi di andare avanti e continuare a provare. L’importante, vuole ricordare, è di fare sempre tutto con impegno e passione!

Per approfondire il talento di Margherita, vi invitiamo a visitare il suo profilo ufficiale: instagram.com/yukicos__/

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